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Progetto didattico del CdL in Matematica

Istruzioni dell'Alberti


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La Cifra di Leon Battista Alberti, in "Opuscoli Morali di Leon Battista Alberti", a cura di Cosimo Bartoli (pp. 211-214)

Ora ci resta trattare del modo e della regola dello scrivere che io ho ritrovata;la quale regola ha questi vantaggi: non vi è cifra alcuna della quale gli uomini si possano servire più speditamente, né che più comodamente si scriva né vi è alcuna cifra per la quale si possa avere modo migliore né più aperto per leggerla, una volta che ci si è accordati con chi scrive. Ne ci sarà alcuna cifra ancora che sia più oscura o segreta,da non poter ritrovare gli indizi stabiliti tra me e colui a cui scriverò se non da chi li conoscerà o avrà la controcifra.
Ma ora basta dire queste cose. Andiamo alla pratica. Attendiamo ora a questa materia il modo e la regola segretissima e comodissima dello scrivere che io principalmente lodo è questa:
Faccio due cerchi in due tavolette di rame: uno maggiore che io chiamo fermo e l’altro minore che chiamo mobile e faccio in modo che il fermo o stabile sia maggiore del mobile per la nona parte del suo diametro. Divido poi le circonferenze dei due cerchi in 24 parti uguali; che chiamo case. In ciascuna casa del cerchio maggiore scrivo a matita le lettere maiuscole dell’alfabeto nell’ordine A, B, C,..lasciando da parte H e K di cui non c’è bisogno. Dunque queste lettere maiuscole saranno 20 e occuperanno 20 case, che si chiameranno le case delle lettere stabili e vere: ma di quelle case, quelle quattro che resteranno vuote, le chiameremo le case dei numeri, perché in ciascuna di queste si scriveranno con inchiostro in carattere piccolo i loro numeri,cioè nella prima,1, nella seconda, 2, nella terza, 3, nella quarta, 4, in questo modo tutte le case del cerchio maggiore saranno piene delle loro lettere.
Nel circolo minore vi saranno altrettante case simili a quelle di sopra,e con le linee delle divisioni in modo che vi corrispondano. In ciascuna di queste case, le quali si chiameranno case mobili, si scriveranno con inchiostro e con carattere piccolo le altri venti lettere simili alle stabili; ma come quelle sono in ordine,queste sono scritte separate l’una dalle altre,come porterà il caso o la mano. Per esempio la prima di queste lettere potrà essere a, la seconda g, La terza c, ecc., fin tanto che non siano riempite tutte le 24 case di questo cerchio minore. Considerato che tante sono le lettere o i caratteri del Latino, l’ultima lettera di questi è la «&».
Disegnato in questa maniera queste cose, io pongo la tavoletta mobile del cerchio minore, sopra la stabile del cerchio maggiore, in modo tale che un ago che passi per i centri di ambedue questi cerchi serva per foro e sia il perno di ambedue, intorno al quale si faccia girare la tavola mobile.
Lo strumento composto in questa maniera, di questi due cerchi, io lo chiamo « Modine» o « Modello». Di queste Modine bisogna averne due: uno che resti presso di te,e l’altro che lo porti con se quel tale al quale tu vuoi scrivere andando egli lontano; e siano ambedue queste modine similissime riguardo al numero, che alla collocazione e all’ordine, in maniera che non siano differenti in alcuna cosa.
Fatte queste cose bisogna che noi deliberiamo fra di noi quale debba essere quella lettera, che ci serva da contrassegno,considerato che il contrassegno serve quasi come una chiave per aprirci l’entrata per poter penetrare negli intimi segreti. Tale contrassegno è duplice, perché uno è quello che si prende tra le lettere maiuscole stabili, e l’altro è quello che si prende dalle lettere minuscole mobili; l’uno e l’altro a nostra volontà.
Diremo prima del contrassegno mobile. Sia per modo di dire convenuto fra noi che il contrassegno della tabella mobile sia k. Io girerò la tavoletta delle modine, in modo che, per esempio, k stia sotto la maiuscola B e la seguente corrisponda a quella che segue. Quando dunque ti scriverò, la prima lettera che scriverò davanti a tutte le altre sarà la B maiuscola,sotto la quale io avrò posto il contrassegno k, e questo dimostrerà in modo io abbia messo le modine nello scrivere. E volendo,tu che sarai lontano, leggere quello che io ti avrò scritto, dovrai girare la tua tavoletta delle modine in maniera uguale alla mia, in modo che sotto la maiuscola, B, cada il contrassegno k. Tutte le altre lettere minuscole trovate nello scritto ti dichiareranno le forze e i suoni delle lettere stabili superiori.
Quando poi ti avrò scritto tre o quattro parole, muterò l’indice del contrassegno col girare della tavoletta mobile, finché il detto contrassegno, k, verrà ad esempio sotto la lettera R, così nel mio scrivere incomincerò dalla lettera R maiuscola, e ora il k non significherà più B ma R e allo stesso modo tutte le lettere che seguono acquisteranno nuovi significati, delle lettere maiuscole, cioè stabili. Tu dunque che sarai lontano, avvertito nel leggere, trovata la maiuscola che in quanto a se non significa cosa alcuna se non che essa ti avverte che in quel punto si è mutato l’indice del cerchio mobile e il luogo del contrassegno. Anche tu perciò collocherai il contrassegno sotto di quella R e in questo modo leggerai facilmente ogni cosa e intenderai il tutto.
Ma quelle quattro lettere mobili che si troveranno sotto a quelle quattro case contenenti i numeri, qualunque siano, ciascuna di loro non significherà cosa alcuna e saranno nulle e si potranno scrivere per nulle. Ma congiunte insieme o ripetute, daranno a questa cosa mirabili vantaggi, dei quali parleremo poi.
Quando noi vorremo che alcune delle maiuscole ci servano da contrassegno, useremo questo modo: supponiamo di decidere che il contrassegno sia la lettera B; la prima lettera che io scriverò sarà delle minori quella che più mi piacerà, ad esempio la q, con il girare della tavoletta delle mobine tu porrai questa in modo che venga sotto la lettera B, e di qui ti verrà che la q significherà e rappresenterà il suono della lettera B. Delle altre poi ci serviamo nello scrivere in quel modo che si è detto di sopra per il contrassegno mobile. Ma quando si farà mutare il contrassegno della cifra e la posizione della modina, allora io porrò nel mio scritto una sola lettera e non più delle lettere numerali, cioè di quelle minori che saranno poste sotto a numeri, le quali significheranno per esempio o 3 o 4 o simili.Io porrò questa lettera col girare della tavola sotto il contrassegno B, da noi già deciso. E poi andando a seguire si ricercherà il modo di scrivere e di esprimere con lettere minuscole i significati delle lettere maiuscole. Qui ancora, affinché tu possa di nuovo, sviare i curiosi investigatori, potrai convenire con l’amico a cui dovrai scrivere, che le maiuscole intramezzate, che per altro senza questa convenzione non vi andrebbero affatto, non significhino o non importino cosa alcuna. Molte altre cose simile potrai ancora fare le quali sono lunghe e superflue da raccontare. Così come tu vedi, il suono e la voce di qualsivoglia maiuscola, si potrà variando manifestare in 24 modi diversi. E d’ altra parte ciascuna delle lettere minori potrà esprimere i significati delle 20 maiuscole e in più le quattro lettere numerali mediante il girare il disco li andranno variando.


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