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Progetto didattico del CdL in Matematica

Apologia di un matematico


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Apologia di un matematico è un saggio pubblicato dal matematico britannico Godfrey Harold Hardy nel 1940. Si tratta, come suggerisce il titolo, di una dichiarazione d'amore per la matematica, materia alla quale l'autore ha dedicato l'intera vita. L'Apologia è intessuta di humor, logica e malinconia: anche quando l'autore sembra conversare di criket o di scacchi, dalla giovinezza alla vecchiaia, o quando "racconta" un teorema, il lettore viene sempre reso magicamente partecipe dell'intimo piacere che solo la creazione può dare.

Delle cento pagine che compongono il libro, soltanto la seconda metà è occupata dall'Apologia di Hardy. La prima metà è costituita dalla prefazione del suo amico Charles Snow che tratteggia uno splendido ritratto di Hardy e del mondo accademico universitario dell'epoca. Snow ricorda qui le celebri collaborazioni che influenzarono tutta la vita di Hardy; quella con J. Littlewood e quella con Ramanujan, tanto che Hardy stesso scrive nell'Apologia: "Ancor oggi nei momenti di depressione, quando sono costretto ad ascoltare della gente pedante e presuntuosa, mi dico: << Beh, io ho fatto qualcosa che voi non sareste mai capaci di fare: ho collaborato con Littlewood e Ramanujan, su un piano di quasi parità >>".

Apologia di un matematico è scritta da Hardy all'età di 62 anni, è composta da 29 paragrafi, l'ultimo dei quale direttamente autobiografico. Non è un'opera specialistica né divulgativa, nonostante contenga due dimostrazioni elementari (quella sull'irrazionalità della radice quadrata di 2 e quella sull'infinità dei numeri primi) al fine di illustrare la bellezza intrinseca della matematica. La centralità della matematica resta il tema dominante e la chiave di lettura dell'Apologia, un libro nel quale Hardy, al termine della sua vita creativa nella ricerca, prende congedo da questa cercando di razionalizzare a posteriori il proprio rapporto con la scienza alla quale aveva dedicato la parte migliore di sé. La scoperta di quanto emotivo fosse stato quel rapporto, insieme alla coscienza di un'incombente senilità e della conseguente impossibilità di mantenere quel rapporto ancora vivo e produttivo, dà al libro quel tono struggente di disperata rassegnazione.

Recensione del libro


Introduzione | Godfrey Harold Hardy | Apologia di un matematico | La Legge di Hardy-Weinberg | Sitografia e Bibliografia