L’adesione di Galileo all’ipotesi eliocentrica di Copernico suscitò negli ambienti ecclesiastici il timore di un declino delle credenze e abitudini da tempo ormai radicate, così il 2 novembre 1612, il domenicano Niccolò Lorini condannò pubblicamente il copernicanesimo considerandolo eresia. Galileo tentò una difesa del’ipotesi copernicana mediante le cosiddette Lettere teologiche scritte tra il 1613 e il 1615. Si tratta di quattro lettere: una indirizzata a don Benedetto Castelli, 21 dicembre 1613, due lettere a mons. Pietro Dini rispettivamente il 16 febbraio e 23 marzo 1615 ed infine una lunga epistola alla Granduchessa Cristina di Lorena terminata nel giugno dello stesso anno. In esse Galileo espose argomentazioni a sostegno del sistema copernicano respingendo la validità del sistema tolemaico-aristotelico sulla base del’interpretazione letterale delle Sacre Scritture.

La lettera a don Benedetto Castelli

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