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Progetto didattico del CdL in Matematica

Un giudizio personale


Credo che Delitti pitagorici sia un romanzo molto interessante dal punto di vista della divulgazione matematica. In primo luogo per la scelta dell’autore di scrivere il romanzo utilizzando la tipologia del romanzo giallo, come Zio Petros e la congettura di Goldbach del connazionale Apostolos Doxiadis . Tipologia che si discosta molto dalla maggior parte degli altri libri matematici e quindi potrebbe attirare l’interesse di nuovi lettori.
In secondo luogo trovo intrigante l’incipit del libro ambientato nella Grecia del V secolo a.C. per poi essere catapultati dopo poche pagine nel 1925. Il lettore che non conosce la tragica leggenda di Ippaso di Metaponto, difatti, non può cogliere nessun parallelismo con la morte di Stèfanos. Perciò si trova davanti due interrogativi: chi ha ucciso Stèfanos? Come sono correlate le due storie distanti millenni? Ciò aumenta l’interesse del lettore, invogliandolo nel proseguire la lettura. Inoltre anche una volta svelato il secondo dubbio, il parallelismo creato ha un aspetto singolare. Vediamo infatti, ripercorrendo due delitti "pitagorici" l’impossibilità di fermare il progresso della matematica, come di tutte le scienze in genere.
Il romanzo è ricco di riferimenti matematici e mostra anche un affresco storico della Grecia dei primi del novecento ed una panoramica degli sviluppi artistici, passando dall’impressionismo al cubismo.
In definitiva l’autore mostra una matematica non fine a se stessa, ma ne sottolinea l’importanza anche nella pittura, nei dialoghi con i pittori spagnoli, nella vita quotidiana, in particolare nell’esempio del problema dell’ortolano e per lo sviluppo delle nuove tecnologie, come nella descrizione del cinematografo.


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