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Progetto didattico del CdL in Matematica

Experimentum crucis

 


Eventuale immagine


Aristotele e Cartesio ritenevano che i colori fossero modificazioni accidentali della luce bianca. Tra il 1665 e il 1666 Newton realizzò una serie di esperimenti con i prismi - chiamati "experimentum crucis" - per dimostrare le sue teorie sulla scomponibilità della luce nei sette colori. Sulla parete di una camera oscura praticò un piccolo foro in modo da farne entrare la luce. Mise poi un prisma all'interno della stanza in modo tale che esso intercettasse il raggio di luce che penetrava dalla piccola apertura, proiettando l'immagine della parete a molti metri di distanza. Su di essa ottenne uno spettro di forma allungata (poichè scoprì che i vari colori presentavano indici di rifrazione differente) nel quale comparivano i sette colori dell'iride. Newton riuscì anche a dimostrare il viceversa. Proiettando infatti lo spettro policromo su una lente convergente, egli riottenne il raggio di luce bianca.


Introduzione | Francesco Algarotti | Sitografia e Bibliografia