La messa in scena

La messa in scena scelta dal regista Marco Sciaccaluga, con Flavio Parenti che interpreta Galois e con Massimo Mesciulam, Luca Giordana, Giulia Ragni, Pietro Tamarro, con le musiche di Andrea Nicolini è molto "minimal".
Una enorme lavagna nera sovrasta tutta la scena, su cui sono tracciati i numeri da 1 a 30, dei simboli matematici, delle formule. I numeri che numerano le scene vengono cancellati da un bidello, scandiscono il tempo e ricompongono l’impatto drammatico delle vicende. Ci si aspetta quel cancellare, a volte rapido, a volte atteso per molto tempo. L’ultima lettera Galois la scrive ad Auguste dicendogli di aver fatto scoperte nel campo dell’analisi matematica; conclude con "non ho tempo".

Così termina lo spettacolo di Viganò:
Il laghetto di Glacière. L’alba. Galois e Vincent si avvicinano lentamente, fino a 15 passi di distanza.

GALOIS: eccomi, Vincent! Sono qui!

La campana batte le 6

VINCENT: spetta a te il primo colpo.

GALOIS: Insieme

VINCENT: Insieme?

GALOIS: Insieme

VINCENT: punta allora!

Mentre entrambi alzano lentamente il braccio che regge la pistola, si sente, in lontananza, il canto dei rivoltosi (tra cui Raspail e gli altri membri della società degli amici del popolo) che marciano per le strade di Parigi. Stephanie è in giardino, e guarda il sorgere del sole mentre piange e prega anche Richard a casa sua.

GALOIS: che aspetti?! Spara!

AUGUSTE:Evariste!Vincent!

VINCENT: Non posso, Evariste. Non posso!

GALOIS: Spara, codardo,spara!

VINCENT: (abbassando il tronco) Non posso!

GALOIS: Spara Spara Spara!

Il braccio puntato, ma senza sparare, Galois corre verso Vincent, il quale, spaventato, spara: Galois, colpito mortalmente, cade a terra. Buio.

Uno dei più grandi talenti matematici del XIX secolo è morto in duello a soli vent’anni.
Chissà quanti altri importanti risultati avrebbe potuto ottenere; ma è risaputo che "gli dei chiamano presto a sé coloro che essi amano" (Leopold Infeld).

Anno Accademico

La messa in scena