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Progetto didattico del CdL in Matematica

Il film "Non ho tempo"


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Il film si apre con una panoramica alla struttura di San Michele, Istituto per l’avviamento dei giovani alle arti e mestieri, opera pia del ’600, in cui il regista ha ricostruito l’aula dove studia Galois.
Perché il film? Il regista risponde che "qualche raro personaggio della storia interessa, era (Galois) un matematico rivoluzionario..aveva consacrato la sua vita a queste due cose..era matematico perché rivoluzionario ed era rivoluzionario perché matematico" e continua "nella storia di Galois c’è l’oggi": le rivoluzioni, le proteste, gli scontri con la polizia e gli arresti. La scenografia è composta da uno sfondo bianco con formule matematiche alternato a riprese cinematografiche girate nei luoghi di origine di Galois.
Una voce fuori scena racconta il background familiare del matematico mentre si apre la visione dell’aula scolastica di Galois: a gradini, gli studenti avevano a disposizione una candela in due mentre il docente ne aveva una per sé. Inizia la lezione. Dalla cattedra il professore legge mentre gli studenti ripetono. Galois, beffardo e arrogante, imita l’insegnante che lo rilega in una stanzaprigione per una notte, cibato di pane e acqua, senza riscaldamento.
L’attore continua il racconto in terza persona con sullo sfondo proiettata la vita a scuola. Galois scopre la matematica e inizia a studiarla trascurando tutto il resto; il regista si sposta sugli attori che narrano l’arrivo dell’unico professore che comprese il talento di Galois matematico; il docente non legge, ma interloquisce, spiega e introduce alla discussione su cosa sia la matematica e come agiscono i matematici affermando che "i matematici spiano, sondano la scienza e quasi per caso giungono alla scoperta".
L’intervento del matematico J.P.Azra porta la sceneggiatura all’esame di ammissione sostenuto, ma non superato, da Galois al Politecnico.
La scena si sposta quindi alla scuola preparatoria per i nuovi insegnanti mentre viene raccontato da un biografo, Robert Bourgne, il suicidio del padre del matematico. Il regista passa bruscamente ad una nuova cornice di canti patriottici: l’Algeria è diventata colonia francese (Luglio 1830).
Una lavagna nera, che riporta la data 27 luglio 1830, apre il periodo di rivoluzione e agitazione dovuta alla crisi economica; il trascorrere dei giorni è affidato alle date riportate su lavagne o pareti: siamo al 29 luglio 1830, terzo giorno di rivoluzione a Parigi. La storia scorre su diapositive e sulle parole dello storico Daniel Guerin (Parigi, 19 maggio 1904 - 14 aprile 1988, di famiglia dell’alta borghesia francese). Si ha la lettura del rapporto di un agente segreto della polizia al commissario che denuncia l’entrata di Galois negli "Amici del popolo " ; Galois partecipa ad una riunione politica che simbolicamente si svolge all’interno di un cubo di neon che, come precisa il regista, separa i politici dal popolo.
Si spengono le luci e l’attenzione si sposta a casa di Galois che informa la madre di voler dare lezioni pubbliche di matematica per far conoscere i suoi importanti risultati nonostante sia demotivato dalla donna sfiduciata dalle bocciature e dai fallimenti del figlio.
L’intervento del professore "buono" Richard scandisce il trascorrere del tempo e sottolinea come Galois, in comune ad Abel, matematico contemporaneo ma sconosciuto a Galois, abbia l’ostacolo della persona di Cauchy, borbonico e conservatore, e perciò nemico politico, che casualmente o di proposito smarrisce alcuni dei loro lavori.
Si apre così un pannello luminoso dal titolo centrale "Campo dei numeri frazionari" che, come sottolinea la voce narrante di Galois, esclude il numero v2 : nasce così l’algebra astratta. Chiuso lo scorcio matematico, si apre la lunga serie di vicende politiche. Gli attori osservano la storia proiettata e raccontata in sfondo. All’arresto del 14 luglio 1831, segue il processo del 23 ottobre che vede Galois colpevole di "porto abusivo di uniforme" e condannato a 6 mesi di reclusione. Il giovane matematico, chiamato il "vecchio ventenne" dai compagni di cella, per la sua forte personalità e "matematica freddezza" che lo caratterizza anche nelle sue confessioni politiche, "senza alzare la voce", continua lo studio della sua matematica, operando calcoli sulle pareti della cella.
Uscito di prigione, conosce Stefanie, di cui si innamora. Questo lo porterà direttamente al duello con un avversario che rimane sconosciuto agli spettatori e anche alla storia.
Galois, consapevole dell’incombente fine, il 29 maggio 1832 scriverà tra i suoi appunti: "ho fatto nuove scoperte in campo dell’analisi matematica, saltare a piedi giunti i calcoli, classificare le operazioni secondo le loro difficoltà e non dalla forma, questo è il compito della matematica" concludendo con la frase che suggerisce il titolo al film, "non ho tempo".
Giunti al duello, Galois perirà sotto un colpo d’arma da fuoco.
La famiglia accuserà la politica come mandante dell’omicidio, mentre il film si conclude con l’unica scena a colori e la bandiera rossa scossa dal vento.


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