Bolla Insegnare matematica in un contesto multiculturale
 
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  Origami

I ragazzi cinesi sono esperti e affascinano compagni e insegnanti con questi oggetti di carta che nascono da un foglio e da ripetute e abili piegature. Come non cogliere questa opportunità per arricchire l’esperienza formativa di ciascuno, in particolare dei ragazzi che necessitano di un supporto visuale per la comprensione di concetti geometrici!

Piegare la carta, osservarne le tracce, motivare affermazioni, sono stati gli obiettivi di questa attività. Per il docente è interessante scoprire le leggi matematiche sottese agli origami, la loro supremazia nella soluzione di problemi irrisolvibili con riga e compasso e l'applicazione in diversi ambiti tecnologici, dai telescopi spaziali agli airbag delle automobili (http://matematica.unibocconi.it/articoli/la-geometria-degli-origami)

Descrizione di alcune fasi dell' attività

1) Costruzioni libere

I ragazzi in questa fase sono impegnati a imparare per imitazione, acquisiscono dimestichezza con le diverse fasi della piegatura e diventano consapevoli che concentrazione e precisione sono indispensabili per ottenere buoni risultati.

 

2) Dal rettangolo al quadrato

 

Basta una sola piega per ottenere un quadrato partendo da un foglio rettangolare, ma ulteriori pieghe lungo le diagonali e  le linee mediane  possono essere utili per consolidare e visualizzare proprietà di diversi <oggetti> geometrici quali : punto medio, asse di un segmento, bisettrice di un angolo, asse di simmetria.

 

Si scoprono inoltre le simmetrie del quadrato, le isometrie che lo lasciano invariato e, confrontando il quadrato con uno dei triangoli in cui è diviso, si possono comporre simmetrie e rotazioni e determinarne il loro prodotto

 

3) Dal rettangolo al triangolo equilatero

  

La costruzione è semplice e sono gli errori commessi dai ragazzi che aiutano a comprenderne la spiegazione.

- Si piega a metà il rettangolo in modo da far coincidere le due parti e si tratteggia la piega ottenuta

- si fa scorrere un vertice (ad esempio quello in basso a destra) lungo la linea tratteggiata fino a che non si ottiene una piegatura che passa contemporaneamente per la linea tratteggiata e per il vertice in basso a sinistra.

- abbiamo così evidenziati un lato, l'altezza e la base ad essa relativa. Con altre due pieghe si ottiene un triangolo equilatero. Ma è davvero equilatero?

Si può verificare in modo approssimativo, manualmente, disponendo i triangoli affiancati. Si che vede che 6 triangoli bastano per ricoprono lo spazio l'angolo giro.

 

 

4) Da una figura è possibile ottenere, sempre,  un parallelogramma: come è possibile?

Si prende un foglio irregolare e con quattro piegature si costruisce un quadrilatero convesso qualsiasi.

Si individuano, attraverso ulteriori pieghe i punti medi di ciascun lato e si utilizza un'applicazione il teorema di Talete per ottenere il parallelogramma. Basta infatti realizzare le pieghe che congiungono i punti medi per ottenere il parallelogramma desiderato

 

Dal Teorema di Talete discende infatti che

"in un triangolo la retta condotta per il punto medio di un lato parallelamente ad un secondo lato interseca il terzo lato nel suo punto medio"

 

CM:MA=CN:NB

essendo CM=MA ne consegue che anche CN=NB.