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Il problema del quattro
da
"La filosofia in 32 favole" di Ermanno Bencivenga
Un giorno il numero quattro si stancò di essere pari. I numeri
dispari, pensava, sono molto più allegri e spiritosi. E si stancò di
quella sua forma un po’ insipida, a sediolina. Guarda il sette, si
diceva, com’è svelto ed elegante, e il tre com’è tondo ed arguto, e
io invece sono tutto pieno di angoli e privo di personalità. E si
stancò di essere due più, che tutti lo sanno e anzi quando vogliono
dire una cosa che sanno tutti dicono: Quanto fa due più due?>.
Sognava di essere un numero lungo e difficile, di quelli che te li
dimentichi sempre e se li vuoi sommare devi prendere carta e matita.
Certo era un bel problema, perché non è che il quattro volesse
diventare un altro numero, che so io?, il cinque o il 1864372. Lui
voleva essere lui, rimanere se stesso, eppure voleva anche essere
come il cinque, dispari cioè, o come il 1864372 numero lungo e
difficile. E sembra proprio che il quattro non possa essere dispari,
e non possa essere lungo e difficile, oppure non sarebbe il quattro.
Sarebbe un’altra cosa, e lui non voleva essere un’altra cosa: voleva
esser lui, solo un po’ diverso.
..
(continua)
Da “Il senso di Smilla per la neve”
di Peter Hoeg
Sai
cosa c'è alla base della matematica?» dico «Alla base della
matematica ci sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse che cosa mi
rende davvero felice, io risponderei: i numeri. La neve, il ghiaccio
e i numeri. E sai perché?» ...
«Perché il sistema matematico è come la vita umana. Per cominciare
ci sono i numeri
naturali. Sono quelli
interi e positivi.
I numeri del bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino
scopre il desiderio, e sai qual è l'espressione matematica del
desiderio?»...
(continua)
Da “Amore mio infinito” di
Aldo Nove
Una volta da bambino mi è venuta la
febbre altissima ero a letto e sentivo che i numeri mi venivano
addosso. Il numero uno non mi faceva paura perchè era piccolo, era
come le caramelle che all'oratorio costavano una lira ciascuna,
dolce di zucchero blu. Il numero due era un po' più grande e
spigoloso con l'uncino che si ripiegava su se stesso come il
cappuccio di un monaco inginocchiato....
(continua)
“L’equazione” di Giorgio Gaber
E quando fuori dalla
tua finestra il cielo si fa più grigio...E quando dentro ai tuoi
pensieri si insinua un senso di amarezza...
e quando avverti una crescente mancanza di energia... e quando ti
senti profondamente solo...ecco, quello è il giorno
dell'appuntamento col bilancio della tua vita. Generalmente non è un
bel giorno. E non tanto perché il cielo si fa un po' più grigio...
quanto perché tu ti fai un po' più schifo....
(continua)
Gara di matematica di Cesare
Zavattini
<<Mio
padre ed io giungemmo all'Accademia quando il presidente Maust stava
cominciando l'appello dei partecipanti alla gara mondiale di
matematica [..]. "Uno, due, tre, quattro, cinque..."
<<Nella sala si udiva solamente la voce dei gareggianti. Alle
diciassette circa avevano oltrepassato il ventesimo migliaio [ I.
Alle venti, i superstiti erano sette "... 36747, 36748, 36749,
36750, Alle ventuno, Pombo accese i lampioni. "...
40719,40720,40721,
<<Alle ventidue precise avvenne il primo colpo di scena: l'algebrista
Pull scattò: "Un miliardo". Un oh di meraviglia coronò l'inattesa
sortita; si restò tutti con il fiato sospeso....
(continua)
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