Uno sguardo nella storia

 

La cartografia può essere considerata una disciplina matematica fin dall’antichità. In questa prima sezione tracciamo uno sviluppo storico della cartografia a partire dalle più antiche mappe di parti più o meno vaste della superficie terrestre. Col passare del tempo alle mappe locali si affiancarono mappe di più ampia scala fino a raffigurare l’intera superficie terrestre allora nota. Ruolo importante è riservato alla cartografia greca. L’esponente di maggior rilievo di questo periodo fu sicuramente Tolomeo. Ulteriori avanzamenti in campo cartografico si ebbero molto più tardi, attorno al sec. IX d.C. e per risultati apprezzabili ci si deve spostare in Oriente. Tra i vari studiosi del mondo arabo-persiano-musulmano ricordiamo Al-Khwarizmi e Al-Bīrūnī di cui sono stati riconosciuti i meriti solo in tempi recenti. In Europa nuove mappe comparvero solo a partire dal XIII secolo, infatti l’aspetto matematico della cartografia era molto sottovalutato e le mappe venivano invece concepite essenzialmente per usi pratici, in particolare ad uso nautico (portolani catalani e italiani). Una vera e propria rivoluzione si ebbe nel Rinascimento ed è nel sec. XVI che vediamo i primi sostanziali miglioramenti della cartografia matematica, sospinta dalla scoperta di nuove terre (Regiomontano, Apiano, Werner, Gemma Frisius). Una tappa importante fu segnata dalla proiezione cilindrica di Mercatore, utilizzata nel 1569 per la realizzazione di un atlante in 18 fogli, in cui meridiani e paralleli sono rappresentati da rette perpendicolari e le lossodromie compaiono come linee rette sulla mappa. Nei secoli successivi, grazie agli avanzamenti scientifici che portarono all’utilizzo di nuovi metodi e strumenti, la cartografia venne ad assumere un ruolo sempre di maggior rilievo sia in campo militare che civile.

Le fonti utilizzate per sviluppare questa sezione del percorso sono principalmente il sito della St Andrews University sulla storia della matematica [16] e alcune biografie dei singoli autori contenute nel Dictionary of Scientific Biography.

Altri luoghi o siti consultati sono citati nei singoli paragrafi e in "...fonti e approfondimenti".