|
Nella realizzazione delle unità didattiche del percorso si sono seguiti i seguenti principi generali:
Le unità didattiche realizzate iniziano tutte dall’osservazione di fenomeni come punto di partenza per porsi delle domande. E’ importante trasmettere l’idea che per capire bisogna prima chiedersi il perché dei fatti. Una volta innescato questo processo passo dopo passo, è possibile affrontare temi sempre più complessi e arrivare alla formulazione di ipotesi. Troppo spesso le materie scientifiche, la matematica in particolar modo, vengono considerate ostiche. Da qui l’esigenza di trovare validi e possibilmente "piacevoli" spunti per affrontarle.
- "Fare", ovvero attività sperimentale
Un antico detto popolare dice: "Se sento, dimentico, se vedo, ricordo, se faccio, imparo" . Ogni unità didattica prevede che gli studenti vivano l’esperienza in prima persona attraverso una serie di laboratori. In quest’ottica le bolle di sapone hanno il notevole vantaggio che per realizzare attività di laboratorio bastano strumenti molto semplici ed economici, che qualunque scuola può permettersi. Addirittura chiunque potrebbe riprodurli a casa propria.
L’argomento ("Le bolle di sapone"), costituisce un’occasione per affrontare in modo naturale temi di fisica, chimica e matematica per quanto riguarda le scienze e consente anche, agganci con l’architettura, la biologia, l’arte, la musica e molto ancora.
Possibili collegamenti interdisciplinari:
Arte: Pittura - Architettura - Poesia
Biologia: Radiolari - Cellule - Virus
Fisica: Tensione superficiale - Forze di adesione e coesione - Capillarità - Bagnabilità - Pressione - Energia - Rifrazione - Riflessione - Interferenza
Matematica: Sfere - Angoli – Linee - Proprietà isoperimetriche - Superfici minime - Percorsi minimi
Chimica: Soluzioni - Molecole - Legami -Tensioattivi
In ogni unità didattica si è cercato di inserire collegamenti storici, aneddoti strani e stravaganti (Guinness dei primati), collegamenti con altre discipline che possano aumentare l’interesse degli studenti. Sebbene siano riportati in punti particolari della trattazione didattica, generalmente in conclusione, non bisogna pensare che quello sia necessariamente il momento in cui proporli. In genere sono pretesti per mantenere vivo l’interesse degli studenti ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Il fascino del racconto non ha età, attrae ragazzi e adulti. A volte rimaniamo colpiti dalla storia perché è vicina alla nostra esperienza, a volte dalla stranezza e incredibilità della situazione e, molto spesso, il motivo del nostro interesse è legato alle doti narrative del nostro interlocutore, dalla cura con cui descrive i particolari o dai toni che usa.
- Collegamenti storico – epistemologici
Si ritiene importante l’approccio storico–epistemologico nella didattica, laddove non diventi ancora un altro argomento da insegnare, un "peso" in più che ruba tempo. Si trova utile questo tipo di orientamento nel momento in cui il processo storico con cui si è arrivati a quel tipo di definizione o scoperta serva da motivazione o possa servire a chiarire meglio l’argomento stesso.
Infine ricordiamo che i laboratori sono momenti che favoriscono la socializzazione, il lavoro di gruppo e quindi un’occasione per stimolare all’operare insieme nel rispetto reciproco.
|
|