A.G.a.Fe (Algebraic Geometry at Ferrara)


 

A biography of

Niel Henrik Abel

By A. Stubhaug

 

 
        Abel e l’inversione dell’integrale ellittico di prima specie

 

 

 

 

L’analogia degli integrali ellittici con                                                                                          

 

ed il teorema di addizione dei Euler, suggerì a Niels Henrik Abel (1802–1829), lo studio delle funzioni inverse degli integrali ellittici. L’idea di Abel fu dunque quella di considerare non la dipendenza del valore dell’integrale di prima specie F dall’estremo di integrazione, ma di considerare quest’ultimo come funzione del valore dell’integrale. Infatti nell’introduzione della memoria Recherches sur les fonctions elliptiques (1827) [Journal fur die reine Angewandte Mathematik, Oeuvres Complétes, par B. Holmboe, Christiana,1839, Tomo I, pp. 141–252; Oeuvres Complétes, par S. Lie et L. Sylow , Christiana,1881, Tomo I] che ricevette ammirazione in tutta Europa e collocò Abel tra i più grandi matematici, scrisse: “ Je me propose, dans ce mémoire, de considérer la fonction inverse, c’est-àdire la fonction φα, determinée par les equations

 

Nel primo quarto del XIX secolo, Augustin Louis Cauchy (1789–1857) aveva posto su solide basi la teoria dell’integrazione nel campo complesso e questo fu uno strumento importante negli studi di Abel (e poi di Jacobi). Abel, conosceva senz’altro i lavori di Euler, Lagrange e Legendre sugli integrali ellittici ed è possibile che sia stato ispirato per le sue ricerche da alcune osservazioni di Johann Carl Friedrich Gauss (1777–1855) nel suo Disquisitiones arithmeticae (v. oltre). Già nel 1823 Abel aveva pensato di invertire gli integrali ellittici per ottenere nuove funzioni trascendenti. Ciò si evince da alcune lettere indirizzate all’amico Bernt Holmboe nel 1826 da Parigi e da Berlino. Molto probabilmente, durante il suo soggiorno a Parigi, Abel aveva già ottenuto alcuni dei risultati più importanti su queste funzioni. Dobbiamo dire che il primo ad avere l’idea di invertire l’integrale ellittico associato all’arco di lemniscata, e studiare la funzione che ne deriva, fu Gauss (lettera a Friedrich Wilhelm Bessel (1784–1846) il 30 marzo 1828):

 

..fortunatamente non devo affrettarmi a redigere le mie ricerche sulle funzioni trascendenti, alle quali mi sono dedicato per molti anni - fin dal 1798. Il Sig. Abel, come ho visto, mi ha preceduto e risparmaiato la fatica per circa un terzo riguardo a queste cose, tanto più che egli ha dato tutti gli  sviluppi con molta eleganza e concisione. Egli ha preso proprio la stessa strada che avevo seguito nel 1798 e non c’è da stupirsi se i risultati coincidono .  [Werke, Bd 10, p. 248].

 

Infatti in Disquisitiones arithmeticae (1801) Gauss affermò che:

 

 i principi della divisione del cerchio possono essere applicati non solo alle funzioni circolari, ma anche ad altre funzioni trascendenti, per esempio quelle dipendenti dall’integrale ” [Werke Bd. 1, pp. 412–413],

 

dimostrando così di essere a conoscenza del problema della suddivisione dell’arco di lemniscata. Gauss non pubblicò mai questi studi, né (come lui stesso afferma nel seguito della lettera a Bessel) ne parlò con alcuno.

Abel considera gli integrali del primo tipo

 

e osserva subito che le formule che andrà a considerare saranno più semplici se questo integrale è posto nella forma, più simmetrica,

dove c ed e sono costanti reali e .

Abel considera la funzione inversa  (come x = sinu è l’inversa di  ), che estende ad una

 

funzione meromorfa φ(z) sul campo complesso per mezzo di ripetute applicazioni del teorema di addizione e prova che φ(z) è dotata di soli poli semplici e doppiamente periodica. Così, essenzialmente mediante considerazioni algebrico geometriche di natura elementare, egli pervenne all’esistenza ed alle proprietà basilari di quelle che oggi sono dette “funzioni ellittiche”.

 


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