Girard Desargues
L'incompreso genio moderno

Girard Desargues

Biografia

Prima della ricerca dello storico francese René Taton si credeva erroneamente che Desargues fosse nato nel 1593 perché, nella biografia di Cartesio di Adrien Baillet del 1691, si afferma che Desargues aveva tre anni più di Cartesio. Taton ha scoperto un oroscopo di Desargues che segna la sua nascita alle 6:30 del 21 febbraio 1591. Non ci sono informazioni sulla sua educazione e sulla sua vita prima dei trent'anni. Come matematico fu molto originale e completamente rigoroso. Baillet, biografo francese, affermò che Desargues fu un ingegnere coinvolto nell'assedio di La Rochelle nel 1628 e lì incontrò per la prima volta Descartes. Non c'è nessuna prova aggiuntiva a sostegno di questa affermazione, anche se, date le competenze di Desargues, appare certamente plausibile. Quando era a Parigi, Desargues prese parte al circolo matematico che si riuniva presso il padre Marin Mersenne (1588-1648). Questo includeva René Descartes (1597-1650), étienne Pascal (1588-1651) e suo figlio Blaise Pascal (1623-1662). Fu essenzialmente per questo limitato gruppo di amici che Desargues preparò le sue opere matematiche e le fece stampare. Scrisse riguardo argomenti pratici come la prospettiva in Exemple de l'une des manières universelles du S.G.D.L. touchant la pratique de la perspective sans emploier aucun tiers point, de distance ny d'autre nature, qui soit hors du champ de l'ouvrage (1636), il taglio delle pietre per l'uso nella costruzione e gli orologi solari. Ci si chiede immediatamente chi o cosa sia "S.G.D.L.", ma si tratta semplicemente dell'autore stesso, dalle iniziali di "Sieur Girard Desargues Lyonnais". Questo lavoro sulla prospettiva deve aver portato Desargues a sviluppare un nuovo approccio alla geometria. Nel 1640 Blaise Pascal, che all'epoca aveva sedici anni, produsse il suo "esagramma mistico". In esso si riferiva a Desargues:

Dimostreremo anche questa proprietà di cui l'inventore originale è M. Desargues di Lione che è una delle grandi menti di questo tempo e uno dei più versati nella matematica, in particolare tra gli altri nelle coniche, i cui scritti su questo argomento, sebbene in numero ridotto, hanno dato ampia testimonianza della sua abilità a coloro che hanno voluto prenderne conoscenza: e ammetterò che devo il poco che ho trovato su questo argomento ai suoi scritti, e che ho cercato di imitare quanto mi è possibile il suo metodo su questo argomento.

Pascal deve riferirsi qui all'opera più importante di Desargues, quella in cui inventò la sua nuova forma di geometria, la quale ha per titolo Brouillon project d'une atteinte aux evénémens des rencontres du Cone avec un Plan. Il lavoro di Desargues sulla prospettiva portò ad una discussione molto spiacevole. Nel 1642 un'opera anonima intitolata La Perspective practique nécessaire à tous peintres, graveurs, sculpteurs, architectes, orfèvres, bordeurs, tapissiers & autres se servans du Dessein fu scritta da Jean Du Breuil (1602-1670). La prefazione del libro dette credito a Desargues, ma lui fu molto turbato nel vedere le sue idee presentate con molti errori e la sua reazione fu di mettere cartelli in tutta Parigi. Uno lo intitolò "Incredibile errore" e un altro "Enormi difetti e duplicazioni". Du Breuil contrattaccò con un pamphlet sostenendo che lo scritto di Desargues del 1636 sulla prospettiva presentasse idee già precedentemente pubblicate. Desargues continuò la discussione dettagliando gli errori nel lavoro di Du Breuil. In una lettera scritta da Jean Beaugrand, segretario del Re e scienziato, venne criticato lo studio proiettivo delle coniche di Desargues. A questo punto Desargues sembrò essersi rivolto ad Abraham Bosse per pubblicare chiarimenti sul suo lavoro e per difendersi da questi attacchi. Un nuovo attacco arrivò nel 1644 da parte di Jacques Curabelle il quale sostenne che la mancanza di esperienza pratica di Desargues rendesse il suo lavoro inutile. Egli scrisse:

Se il detto Sieur avesse capito e praticato le cose di cui voleva parlare, probabilmente non sarebbe caduto in tali errori, essendo la pratica necessaria per aiutare a rafforzare i nostri sensi; essa confermerà o smentirà ciò che la speculazione delle nostre menti avrebbe prodotto.

Seguì una feroce discussione tra Curabelle e Desargues con vari opuscoli nei quali si attaccarono a vicenda ed istituirono un dibattito con regole, regolamenti e giudici nominati per decidere il vincitore che avrebbe ricevuto una grande somma dal perdente. Non ci sono prove, tuttavia, che questo abbia mai avuto luogo. Desargues sembra essersi stancato delle continue battaglie in cui era implicato e, dal 1645, si dedicò all'architettura. Nel 1648 tornò a Lione dove sembra essere stato più coinvolto nella progettazione architettonica e pubblicò poco. Si ritirò nella sua casa di campagna a Condrieu dove amava curare personalmente il proprio giardino e qui morì nel 1661. C'è da chiedersi quale altro brillante lavoro avrebbe potuto realizzare questo eccezionale matematico se non fosse stato sottoposto a critiche così diffuse.

Le sezioni coniche

Nello stesso anno in cui Claude Mydorge completava la sua opera, Prodromi catoptricorum et dioptricorum sive Conicorum operis ad abdita radii reflexi et refracti mysteria praevij et facem praeferentis, Girard Desargues pubblicava il suo breve trattato sulle sezioni coniche dal titolo: Brouillon project d'une atteinte aux evénémens des rencontres du Cone avec un Plan, traducibile come Bozza di un saggio su quello che si ottiene sezionando un cono con un piano. Nel 1679, quarant'anni dopo la prima pubblicazione del trattato, non esistevano più copie di esso. Si può dedurre da una dichiarazione di Philippe de la Hire, figlio del pittore allievo di Desargues, il quale lesse in quell'anno per la prima volta il trattato, trascrivendolo per averne una totale conoscenza. Tale copia fu ignorata per centosessantaquattro anni, e probabilmente sarebbe andata perduta, se lo storico e matematico Michel Chasles non l'avesse scovata in uno scartafaccio da un antiquario di Parigi nel 1845. Il trattato tuttora occupa centoventotto pagine del primo volume delle opere ristampate da Poudra nel 1864 (pag. 103-230).

Frontespizio Brouillon projectFrontespizio Ouvres de Desargues

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La lettura del trattato non è semplice a causa dell'elevato numero di termini nuovi che l'autore introduce, ma non è impossibile, in quanto è ricca di concetti della più moderna geometria. Fin dall'inizio, nel considerare gli elementi primi della geometria, la retta e il punto, si trova in Desargues un atteggiamento nuovo:

Qua ogni linea retta è pensata allungata al bisogno all'infinito da una parte e dall'altra.

Questo oggetto, con l'invito ad andare con il pensiero all'infinito, si presenta diverso dalla retta quale segmento euclideo. La differenza diventa ancora più chiara subito dopo, quando Desargues introduce i fasci di rette (ordonnance des lignes droictes), e chiama but la "meta", il "punto" che le rette del fascio hanno in comune, una caratteristica che le lega insieme in un unico destino, una sorta di comune inclinazione verso un "dove" che può essere a distanza finita o infinita.

Tronco, nodi, rami, ramoscelli

Vengono ora presentate le nuove definizioni introdotte all'inizio del Brouillon, nel tentativo di creare nuove immagini mentali capaci di sviluppare un'intuizione dinamica.

  • Tronc (tronco): una retta quando per un certo numero dei suoi punti passano altre rette;
  • Neud (nodo): ogni punto del tronco per il quale passa una retta;
  • Rameau (ramo): la retta che passa per un nodo del tronco;
  • Rameau déployé au tronc (ramo dispiegato dal tronco): è una retta che interseca il tronco senza coincidere con esso;
  • Rameau plié au tronc (ramo piegato sul tronco): è un qualunque segmento del tronco racchiuso tra due nodi;
  • Brin de rameau (ramoscello): è un qualunque segmento di ramo contenuto tra il suo nodo e un altro ramo.


  • In questa struttura gli elementi principali della figura sono costituiti dal tronco, dai nodi e dal movimento dei rami rispetto al tronco immobile: il loro piegarsi e dispiegarsi da esso. Altro elemento importante è il ramoscello. I segmenti, in questa rappresentazione, sono degni di nota solo se hanno almeno un estremo su un nodo del tronco. Per esempio nell'immagine a fianco: \( R, S, T \) sono nodi. \( Sa, Ta, Rc \) sono ramoscelli. Le rette estese all'infinito per \( R, S, T \) sono i rami. I segmenti \( SR,TS,TR \) sono rami piegati sul tronco. I segmenti \( ab, bc, ac \), non hanno un nome che li definisca tramite la loro relazione con il tronco, e quindi non hanno neanche dignità di oggetti, e con essi neanche il triangolo \( abc \). L'occhio del matematico, veloce nell'individuare tutte le possibili forme euclidee contenute in una raffigurazione, anche le più nascoste, deve abituarsi a ragionare visivamente basandosi principalmente sui nodi, sui rami e sui ramoscelli, con la loro possibilità di chiudersi o di aprirsi sul tronco.

    ceppo

    L'immagine del tronco perde la propria generalità e diventa il caso particolare di albero quando nel tronco si individua una origine: "il ceppo" e una particolare configurazione di rami e di nodi. Un arbre (albero) è un tronco con une souche (un ceppo) \( O \) e varie branches couplées (getti accoppiati o coniugati) tra loro che nascono dal ceppo e si sovrappongono al tronco. Se \(OA\) e \(OA'\) sono due tali getti accoppiati, si richiede che il prodotto \( (OA) \cdot (OA') \) , con il giusto segno, abbia un valore costante non nullo. La struttura ad albero permette di stabilire una corrispondenza biunivoca (ed involutoria) tra i nodi del suo tronco, nel senso che al nodo \( A \) resta associato in modo unico un nodo \( A' \), a \(B\) un nodo \( B'\) e così via e viceversa. Gli accoppiamenti sono fatti in modo tale che l'area del rettangolo che ha per lati due ramificazioni accoppiate non cambi: $$ (OA) \cdot (OA') = (OB) \cdot (OB') = costante $$ Un albero sarà dunque definito da un tronco, un ceppo e una costante (positiva o negativa) con la quale accoppiare i getti. Il primo risultato importante di Desargues è quello di rendere la struttura involutoria di tali nodi indipendenti dal ceppo, dandone una caratterizzazione intrinseca. Relazione quest'ultima che non coinvolge il ceppo \(O\). La speciale configurazione data da tre coppie di punti disposte su un tronco in modo da appartenere ad uno stesso albero come coppie coniugate, viene chiamata da Desargues "involuzione" e la relazione $$ \frac{(AB)\cdot (B'A)}{(A'B) \cdot (B'A')}= \frac{(AC) \cdot (C'A)}{(A' C) \cdot (C'A')} $$ ne fornisce una caratterizzazione quantitativa. è un concetto invariante per trasformazioni proiettive, strumento centrale nel metodo di Desargues. Le involuzioni, in questo modo, si legano ad elementi grafici, formati cioè da configurazioni di rette e punti, che, come tali, sono invarianti per proiezioni centrali. L'involuzione può essere definita, oltre che dalle due coppie di punti \(AA' \) e \(BB'\) , anche da una coppia di punti e una coppia di rette indicate in blu nell'immagine seguente. In questo caso la costruzione viene fatta a partire dai punti \(B\) e \(B'\) nei quali le rette date incontrano il tronco. La coppia di rette è pensata come una "curva di ordine due", cioè come una configurazione che interseca una qualunque retta in due punti ed è solo questa la proprietà che viene usata per costruire l'involuzione.

    quadrangolo ellisseiperbole
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    Desargues riesce di fatto a dimostrare che una qualunque conica, che passi per i quattro punti 1,2,3,4, interseca il tronco in una ulteriore coppia \( DD' \), che insieme ad \( AA', BB', XX' \), appartiene alla stessa involuzione, legando in questo modo, con una geniale intuizione, le involuzioni alle coniche. Questo risultato è quello che Pascal chiamerà poi proprieté merveilleuse.

    Dimostrazione nel caso in cui la conica sia una circonferenza

    Desargues definisce la superficie del rouleau, cono e cilindro insieme. Considera che il punto intorno a cui si muove la retta che descrive il cono può stare nel piano del cerchio e fuori di esso, al finito o all'infinito. Non tralascia la possibilità che le sezioni piane della superficie conica siano effettuate da un piano all'infinito, aggiunge che:

    L'intelletto è incapace di comprendere come gli avvenimenti che il ragionamento gli fa conchiudere possono essere.

    Quando il bordo di una sezione di un rotolo è una curva che a distanza finita raddoppia e si unisce a se stessa, la figura è chiamata un cerchio, o un ovale, altrimenti una ellisse (defaillement). Quando il bordo di una sezione di un rotolo è una curva che a distanza infinita raddoppia e si congiunge con se stessa, la figura è chiamata una parabola (egalation). Quando il bordo di una sezione di un rotolo è una curva che a distanza infinita si divide in due metà, rivolte all'indietro, la figura è chiamata una iperbole (excedement).

    Il Teorema dell' involuzione di Desargues

    Enunciato:

    Siano \( B, C, D, E\) i quattro vertici di un quadrangolo le cui coppie di lati opposti \(BC \) e \( ED \) si incontrano in \( N \) , \( BE \) e \( CD \) in \(F \), \( BD \) e \(CE\) in \(R\). Allora le coppie di linee incontrano qualsiasi altra linea, \(l\) , in sei punti che sono in involuzione. Inoltre, qualsiasi conica passante per \( B, C, D, E \) e qualsiasi coppia di lati del quadrangolo, incontra anche la retta \( l \) in sei punti in involuzione.

    teorema involuzione

    Dimostrazione:

    Supponiamo che \( NB,NE, FC, FB, RC, RB \) incontrino \(l\) in \( I,K,Q,P,H,G\) rispettivamente. Proviamo che \(IK, PQ, GH \) sono coppie in involuzione. Si ha: Allora \( \frac{QI \cdot QK}{PI \cdot PK} = \frac{CQ \cdot BF \cdot DQ \cdot EF}{CF \cdot BP \cdot DF \cdot EP} = \frac{QG \cdot QH}{PG \cdot PH}\) dal Teorema di Menelao applicato al triangolo \(PQF\) e alla trasversale \(BGD\) e al triangolo \( PQF\) e alla trasversale \( CHE\). Dunque si ha \( \frac{QI \cdot QK}{PI \cdot PK} = \frac{QG \cdot QH}{PG \cdot PH}\) e le coppie \( IK, PQ, GH \) sono in involuzione. Infine supponiamo

    che la conica che passa per \( B, C, D, E\) sia arbitraria. Essa può essere rappresentata da una sezione piana di un cono, mappata per proiezione dal vertice, su un secondo piano in cui la conica è una circonferenza. Poiché l'involuzione è un invariante proiettivo, il teorema risulta ancora vero. Dunque questa dimostrazione è applicabile in numerose occasioni, unifica e semplifica allo stesso tempo la teoria delle sezioni coniche.

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