VII. 7. I linguaggi di programmazione

 

Il primo a redigerne uno fu Alan Turing, che voleva rendere più facile l'uso del Manchester Mark 1. Questo linguaggio conteneva cinquanta istruzioni, che erano automaticamente trascritte in codice binario dallo stesso computer.
Una delle prime grandi figure della programmazione fu però una donna, Grace Murray Hopper. Ella sviluppò con l'UNIVAC1 ciò che l'omonima compagnia chiamava la "programmazione automatica", un programma interno che trasformava le istruzioni dell'utente in istruzioni per la macchina, tradotte in codice binario.
Il primo vero linguaggio di programmazione fu il FORTRAN [107] (FORmula TRANslation), elaborato per l'IBM 701, dal 1953 al 1956, ad opera del gruppo di John Backus. Il problema, con i linguaggi di programmazione, di cui il FORTRAN fu il capostipite, era che il computer non era stato concepito per leggerne ed eseguirne direttamente le istruzioni. Di conseguenza, bisognava redigere un programma intermedio, chiamato compilatore, che traduceva tutto il programma: ad esempio, ciò che era scritto in FORTRAN era tradotto nel linguaggio codificato della macchina. In pratica, il FORTRAN poteva funzionare con qualunque computer, ma, per ogni modello, bisognava elaborare un compilatore adatto, che riconoscesse sia il codice di una determinata macchina che le istruzione del linguaggio di programmazione impiegato. Tale compilatore permetteva anche di rendere ottimali alcune procedure per guadagnare tempo e disporre di maggior spazio nella memoria. Il primo compilatore scritto per il FORTRAN, da usarsi con un IBM 704, venne elaborato nell'aprile del 1957 e comportava 25000 linee di programma. Grazie ad altri compilatori, il FORTRAN poté essere ben presto usato su altre macchine e non solo su quelle IBM. Questo linguaggio era particolarmente adatto ai calcoli scientifici ed era di facile impiego in confronto al modo in cui fino a quel momento erano stati usati i computer.
Indipendentemente dalle ulteriori versioni, che renderanno il FORTRAN più efficiente, verranno elaborati altri linguaggi di programmazione, in funzione di specifici settori. IL COBOL [108] (Common Businnes Oriented Language) sarà riservato, come indica il nome, alle applicazione nel settore terziario. L'ALGOL (ALGOrithmic Language), un linguaggio molto tecnico elaborato nel 1960, verrà usato pochissimo ma sarà ampiamente studiato come modello. Il PL/1 (Programming Language number 1) venne completato nel 1964 e soddisfaceva allo stesso tempo le necessità dei settori serviti dal FORTRAN e dal COBOL: di conseguenza si trattava di un linguaggio universale. Il PL/1 verrà criticato perché risultava difficile verificare durante l'uso se alcuni programmi eseguivano correttamente gli ordini impartiti.
Il LISP (1956) e, in seguito, il PROLOG, insieme al PASCAL [109], elaborato in Europa nel 1964 e il cui nome discende da quello del filosofo e matematico francese, hanno portato qualche progresso in materia di programmazione. La grande novità della terza informatica sarà il BASIC [110] (Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code), che si rivolgerà essenzialmente ai non iniziati. Elaborato per scrivere brevi programmi, una istruzione dopo l'altra, grazie al suo sistema di linee accuratamente numerate, il BASIC sembrerà perdere la sua efficacia nell'approccio con insiemi più complessi.
Il C [111], elaborato nel 1972, per la sua grande efficienza, è stato largamente utilizzato per sviluppare interi sistemi operativi, come UNIX o Linux. Con la certificazione da parte dell'ANSI (American National Standards Institute) nel 1988, il C si può definire il primo linguaggio standardizzato con la possibilità di "portare" programmi da un sistema ad un altro.

Vi sono poi dei programmi realizzati per soddisfare esigenze specifiche, come per esempio quelli per risolvere problemi matematici, di algebra, di statistica, di calcolo ed altri. Una lista di questi programmi è data dal sito Il PC e la matematica.