Progetto S.e.T.

Matematica 2000

"Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere" L. Wittgenstein. Tractatus.

Idee e proposte per una discussione


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Introduzione

L'uscita della circolare ministeriale 270 (prot. n. 2475) del 12 novembre 1999, relativa ad un progetto speciale per "l'educazione scientifica e tecnologica" (Progetto SeT) ha creato subito soddisfazione e voglia di impegnarsi nelle persone che, da anni, si curano di didattica delle materie scientifiche nei diversi ordini di scuole. L'uscita della circolare alle soglie dell'anno 2000, dichiarato dall'Unesco Anno Mondiale della Matematica, ha avuto inoltre il pregio di unificare due eventi e di promuovere sinergie che possono veramente sollecitare il mondo della scuola ad impegnarsi nell' ambito indicato dalla circolare.

Molti , moltissimi i punti di condivisione con il documento di base della CM 270, fra cui indubbiamente le prime tre motivazioni che danno inizio al progetto:

(1) "la comprensione delle leggi del mondo naturale e delle logiche di quello costruito dall'uomo, così come la comprensione ed il possesso dei metodi della matematica, delle scienze sperimentali e della tecnologia sono un aspetto essenziale nella formazione intellettuale di ogni persona";

(2) "la mancanza di conoscenze scientifico - tecnologiche impedisce di affrontare in modo maturo le decisioni pratiche e le scelte etiche che l'intreccio fra scienza, vita personale e società impongono ad ogni cittadino";

(3) "i contenuti ed i metodi della scienza e della tecnologia sono, anche se in modi diversi, una componente necessaria di qualsiasi professionalità"

Da questi enunciati e da altri punti del documento si evince la volontà di dare all'insegnamento scientifico quel posto e quella dignità che in altri paesi possiede e che in Italia stenta tuttora a conquistarsi. Non è sicuramente questa la sede ed il momento per discutere perché ciò sia accaduto; quello che sicuramente è vero è che nel campo della ricerca avanzata (ed anche non avanzata) nel settore scientifico - tecnologico, l'Italia rischia di ricoprire un ruolo sussidiario e gregario rispetto agli altri paesi industrializzati.

Bisogna ammettere che la soddisfazione e la voglia di impegnarsi si sono presto scontrate con l'enormità e la quantità di lavoro da proporre e da compiere. Per avere in futuro persone inserite nei piani di ricerca scientifica più avanzata o semplicemente per avere in futuro persone in grado di comprendere bene o di decodificare discretamente i fenomeni di cambiamento che una società in continuo progresso tecnologico gli propone, la scuola deve e può fare moltissimo. Ma la situazione di partenza risulta quanto mai arretrata ed in ritardo.

Di fronte ad un problema di così vasta portata, il gruppo di lavoro che si è costituito presso l'IRRE dell'Emilia Romagna ha deciso di muoversi in un'ottica di servizio e di informazione, procedendo a piccoli passi ed aprendosi alla collaborazione di più entità presenti sul territorio:

1) Ha radunato intorno ad un tavolo esperti provenienti dal mondo della scuola, dell'università, delle associazioni professionali; e questo nella consapevolezza che non tutti i docenti sanno, ad esempio, che esistono associazioni di insegnanti di fisica, di chimica, di scienze naturali, di matematica, di molte altre discipline. Associazioni che da anni, appoggiandosi più o meno alle università, fanno ricerca nella didattica delle varie discipline, con pubblicazioni e Convegni che non sempre hanno la risonanza che forse dovrebbero avere.

2) Ha chiesto a questo primo nucleo di collaboratori di fare ricerche bibliografiche, di censire sul territorio un primo nucleo di materiali e di competenze da proporre all'attenzione di un più vasto pubblico. Da qui nascono i primi elenchi di periodici dedicati alla didattica delle varie discipline, gli elenchi, per ora incompleti, di materiali e di competenze presenti sul territorio. Sono stati riportati anche riferimenti ad un primo gruppo di musei, aule didattiche, supporti video e multimediali che possono essere di aiuto ai colleghi che operano nelle classi.

3) Si è assunto l'onere di vagliare e selezionare. Infatti moltissimi possono essere i materiali di vario genere prodotti sulle tematiche proposte dalla circolare del Ministero, ma non sempre tali materiali sono di reale utilità per le scuole. Come unico esempio proponiamo quello degli indirizzi di siti in Internet. A ciascuno di noi è capitato di navigare in rete per ore prima di trovare quell'unico sito che può essere utile alle nostre necessità; ed indubbiamente, nel nostro girovagare in rete, ci è capitato di imbatterci in materiali anche scientificamente scorretti; questo appare ormai come un problema a livello mondiale. Il gruppo ha lavorato nell'assoluta consapevolezza (anche per oggettivi limiti di tempo) che questo è solo l'inizio di un cammino molto più lungo; ha anche la consapevolezza che il cammino sarà molto più fruttuoso ed utile alla comunità dei docenti, se si sa-prà aprire ad ulteriori contributi che possano venire dal mondo stesso della scuola. Per questo motivo, alla fine del fascicolo è predisposta una scheda (da tagliare e da spedire all'IRRE) in cui tutti i colleghi possono far pervenire materiali, critiche, consigli, suggerimenti sul SeT e sulla metodologia di lavoro che abbiamo adottato per essere di qualche aiuto alle scuole.

Speriamo di ricevere molte di queste schede e di poter far uscire, nell'anno 2001, un analogo fascicolo, integrato ed ampliato con nuove proposte.

Bologna, 3 aprile 2000 Il gruppo SeT

Anna Maria Arpinati Giovanni Barbi Rossella Garuti Aurelio Geremia Curzia Marchi Paolo Mirone Maria Carla Nannetti Aurelia Orlandoni Barbara Pecori

Si ringraziano per la consulenza fornita: Roberto Andreoli, Giulio Cesare Barozzi, Piero Bianucci, Diego Calzolari, Olivia Levrini, Maria Grazia Masi, Federico Peiretti, Antonio Tagliavini, Gianni Zanarini. Si ringraziano per i materiali concessi la redazione di tuttoscienze (supplemento al quotidiano La Stampa), l' UMI (Unione Matematica Italiana) e il Laboratorio di Documentazione e Formazione del Comune di Bologna.

Speciali ringraziamenti a Marisa Cresci e Franca Noé senza la cui opera infaticabile questo lavoro sarebbe stato impossibile. Si ringrazia inoltre il personale ausiliario dell' IRRE - E.R.

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