TANGRAM
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Fra i giochi matematici, alcuni, antichissimi, sono basati sulla scomposizione di figure piane o solide. Il problema consiste nel ricomporre la figura di partenza o nell’ottenere una figura nuova. Il più noto fra questi è il gioco cinese noto come Tangram, è un quadrato diviso in sette forme geometriche che sono gli elementi base (tan). Per essere precisi cinque di essi sono triangoli rettangoli isosceli (due grandi, uno medio e due piccoli), uno è un quadrato e l'ultimo è un parallelogramma. A partire da questi elementi è possibile costruire una serie di figure
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Le origini del tangram sono piuttosto oscure, si pensa sia stato inventato in Cina (con lo strano nome "Tch'iao pan", lo si fa risalire al 740-730 a.C.) e di lì si sia diffuso in tutto l’Occidente. I cinesi chiamavano il Tangram "la tavoletta della saggezza" o "la tavoletta delle sette astuzie". I due nomi sono appropriati perché una certa astuzia e riflessione sono certamente necessari. Uno dei primi libri che ne parla risale al 1817. La "Tavoletta della verità", come venne anche chiamato questo gioco, in Cina divenne persino oggetto di culto e anche Napoleone Bonaparte divenne un appassionato giocatore di Tangram durante il suo esilio nell'isoletta di Sant'Elena. I Il Tangram, insomma, è un gioco senza tempo, infatti, nel corso dei secoli, sono state inventate migliaia e migliaia di figure differenti; |
Tutte le figure che si ottengono non hanno certo la stessa forma e non sono quindi congruenti ma sono tutte composte con i sette pezzi del tangram, cioè dallo stesso numero di parti congruenti. Figure di questo tipo si chiamano equiscomponibili (cioè si possono scomporre nello stesso numero di parti congruenti) o equicomposte. Consideriamo il quadrato iniziale del tangram e tutte le figure che si ottengono partendo da esso, avranno la stessa area, uguale a quella del quadrato iniziale
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