Il software Cabri

ll problema dell’area può essere affrontato con il supporto del software didattico Cabri-géomètre

La prima versione di questo software è stata realizzata presso il Laboratoire de Structure Discrete et de Didactique de l’Université “Joseph Fourier” di Grenoble (Francia) nel 1988. Il suo nome è stato ricavato da “CAhier de BRouillon Interactif de Gèomètrie” (Quaderno di appunti interattivo di geometria). Era stato sviluppato come un programma per lo studio dei grafi che permetteva di deformare una configurazione con lo spostamento di uno dei punti base del fascio e si è pensato quindi di utilizzarlo per ottenere un programma che consentisse di realizzare figure geometriche nel piano e di variarle istantaneamente muovendo i punti base della costruzione

Questo software ha una notevole valenza didattica perché permette di vedere in maniera vivace e dinamica, date le caratteristiche di variabilità delle figure che si possono tracciare, le proprietà delle figure geometriche che invece molto spesso vengono presentate in modo statico all’interno della scuola.

Il programma, inoltre, ben si integra con l’utilizzo delle trasformazioni geometriche. Sembra largamente accettato dai docenti che l’introduzione di questo software favorisca un insegnamento ed un apprendimento più dinamico e coinvolgente della geometria. In questo senso ci  sono oggi, in Italia e nel mondo, moltissime esperienze di introduzione del Cabri-géomètre nell’insegnamento della geometria a tutti i livelli di scuola.

Il software permette un’interazione molto ricca con le figure geometriche. Grazie alla possibilità di trascinamento dei punti base di una figura è possibile indagare sulle proprietà invarianti di una data configurazione. Le proprietà vengono visualizzate in modo dinamico, con la possibilità di tenere sotto controllo visivo una figura e le sue variazioni. La possibilità di visualizzare luoghi in modo cinematico e di animare una figura hanno reso questo software di particolare interesse per gli insegnanti.

Quali sono i cambiamenti introdotti nella didattica? Il software non fa dimostrazioni ma permette di proporre in laboratorio dei problemi e di consentire la formazione di congetture che saranno poi sottoposte a verifica; l’approccio alla geometria diventa così più intuitivo e si può dare il giusto spazio alla fase dell’esplorazione e della creatività.

Risulta più facile “fare matematica“ senza soffermarsi sui particolari formali e sulle difficoltà di calcolo. Con strumenti come questi, negli allievi si raggiunge una maggiore comprensione del significato degli “oggetti” matematici che si studiano, nella pratica didattica si può lavorare “per problemi” e ridiscutere la presentazione classica della matematica scolastica, sempre vista come asettica e dogmatica. Questi strumenti possono cambiare radicalmente il modo in cui si apprende e si insegna la matematica

 

ALCUNI ESEMPI