GNU e la nascita del free software.
Once upon a time... non c'erano passwords e il software era completamente libero. Era cosė quando Richard Stallman frequentava l'Artificial Intelligence Lab del M.I.T. di Boston (AIL del MIT nel seguito). Siamo intorno agli anni 1970. Il MIT usava una macchina ??? ma i membri del AIL avevano riprogrammato (in Assembler) il sistema operativo, creando un loro linguaggio (???). Poi un giorno la macchina venne cambiata. La DEL mise una macchina più chiusa: piena di passwords e il cui sistema operativo era nascosto, non più accessibile. Non si poteva più usare il ???, perchè non si aveva più accesso alle funzionalità di base della macchina. Per usare il computer bisognava fare il login sul proprio conto, con una password; cosė il sistema poteva controllare chi usava il computer, quando e per quanto tempo; con l'idea, come poi è successo, di fare pagare in base al tempo di utilizzo. Prima non era cosė: l'accesso al computer era completamente libero. Tutte queste precauzioni si diceva (e si dice tutt'oggi), erano necessarie per motivi di sicurezza. Tutto questo non piaceva proprio a Stallman. Cosė un giorno si introdusse nel sistema, riuscė a trovare tutte le passwords dei membri del AIL e mandò una mail così concepita: "Caro collega, la tua password è <<xxxxx>>, perchè non fai come me e non metti <<Enter>>, così la facciamo finita?". L'indomani un quinto del personale del AIL cambiò la propria password in <<Enter>>. Ma erano solo un quinto e la DEL mandava macchine sempre più chiuse, con sempre più passwords. Parrecchi membri del AIL lasciarono il MIT per andare a fondare software houses che producevano software proprietario, chiuso, a pagamento. Stallman si rese presto conto che, a meno di mettersi fuorilegge, non poteva continuare a mettere le mani in pasta e modificare, magari migliorandolo, codice esistente. Per Stallman infatti il software è come una ricetta di cucina. -Mum, buona questa ricetta, ma a me piacerebbe più piccante... Ecco, con un pò di paprika è meglio, devo passarla a TizioCaio, li piacerà senz'altro... Perciò Stallman si mise in testa di costruire un sistema operativo tutto suo, libero. Un clone di Unix (il sistema più avanzato all'epoca).
Il nostro però non era un ingenuo e fece subito questo ragionamento:
-"Ok, ammesso che io ce la faccia, dopo distribuisco anzi conddivido questo software liberamente con gli altri, ma chi impedisce che una ditta si prenda questo mio software e lo brevetti a nome suo? Come faccio ad impedire una cosa simile, senza cadere a mia volta nel giro del software proprietario?"
E qui si vede la genialità, dopo un pò di riflessione Stallman elaborò una nuova licenza: la GPL (General Public License) anche nota come "copyleft" (permesso d'autore) in contrapposizione al "copyright" (diritti d'autore). Si tratta di un documento legale, quindi abbastanza noioso da leggere, che permette di rilasciare software (ma non solo) con il permesso di modificarlo e di redistibuire il software modificato (citando le fonti e le modifiche), senza o con pagamento. Il software distribuito con questa licenza viene chiamato freesoftware, dove free non sta per gratis, ma per libero! Infatti nulla vieta di distribuire del freesoftware a pagamento (cfr le varie distribuzioni Linux). I matematici (così come altri scienzati) usano da sempre, tacitamente, la GPL: uno distribuisce (con i preprints) il proprio software (dimostrazioni) con il permesso di usarlo e modificarlo, purchè vengano citate le modifiche e le fonti. Una cosa che i matematici (così come gli altri scienzati) non hanno ancora capito è che, ormai con Internet, non hanno bisogno delle case editrici, le uniche a guadagnare, e non poco, con le pubblicazioni scientifiche...
Superato lo scoglio legale, Stallman mise in moto il progetto GNU, dove GNU sta per "Gnu is Not Unix" acronimo ricorsivo caro agli hackers di quei tempi. Ovviamente prese lo gnu come simbolo e fondò la <a href=??? Free Software Foundation. Rimaneva da fare il sistema operativo... Stallman (inventore dell'Emacs) è sopratutto un programmatore geniale. Quindi con l'aiuto di pochi collaboratori riuscì a sistemare tutti i vari programmi che costituiscono un sistema operativo, rimaneva il kernel, cioè quel programma che mette insieme tutti i pezzi, che fa comunicare i vari costituenti tra di loro. Il kernel progettato da Stallman era forse troppo ambizioso, comunque tardava a venire fuori, ma nel 19?? Linus Torvald, riusci (con l'aiuto di migliaie di programmatori) a costruire un kernel funzionante e stabile, Linux appunto. Finalmente il progetto GNU era completo!
Oggi si può dire che, dopo anni di lavoro di una comunità di migliaie di programmatori il sistema GNU-Linux ha raggiunto un ottimo livello di prestazioni e grazie allo sviluppo di altro freesoftware (o sarebbe meglio dire software open-source?) come i server Apache, rappresenta non una minaccia per Microsoft ma un vero e proprio incubo! (Apache rappresenta un 60% del mercato dei servers.)
Il sogno di Stallman si è quindi avverato? Ma, sì e no. No perchè anche se non traspare dai "prodotti" le proposte di Stallman avevano un certo contenuto politico (lo dice lui stesso) che è stato smorzato dalla nascita dell'open-source. Come, il free software e l'open-source non sono la stessa cosa? Si assomigliano molto ma ideologicamente sono diversi. Per Stallman tutto il software dovrebbe essere libero (ricordo che questo non significa gratis), mentre l'open-source convive tranquilamente con software proprietario. Alcuni (delle malelingue?) dicono che l'open-source non faccia altro che cercare di approfittare, per fini commerciali, dei metodi e dell'enorme potenziale creati dal movimento del freesoftware.
Infatti la realizzazione di GNU-Linux pone un problema molto interessante a livello di management, ossia: come è possibile che una miriade di persone, sparse in tutto il mondo, connesse solo tramite Internet, completamente scoordinate, senza un programma preciso, senza strutture gerarchiche ben definite, possa mandare avanti, per poi portarlo a termine, un progetto così complesso come la creazione di un sistema operativo (e non solo)? Questo fenomeno è l'oggetto di un celebre articolo di E. Raymond: <a href= The cathedral and the bazaar (E' inutile spiegare chi sia la cattedrale e chi il bazar). Ma questo è un'altra storia...