Guarino Guarini à considerato da alcuni studiosi un intellettuale poliedrico: egli stesso si defininiva teologo, filosofo, matematico oltre che architetto e pare che proprio la matematica lo abbia introdotto all'architettura.
17 gennaio 1624 | nasce a Modena. |
1639 | entra a far parte dell'Ordine dei Teatini. |
1639-1647 | soggiorna a Roma, per il noviziato studia teologia, filosofia, matematica e architettura nel Convento di San Silvestro al Quirinale. |
1645 | si trova a Venezia, dove approfondisce gli studi teologici e viene nominato suddiacono. |
1647 | ritorna a Modena. |
1648 | viene ordinato sacerdote e revisore dei conti della casa teatina. In questo periodo approfondisce lo studio degli aspetti teorici dell'architettura. |
1655 | viene eletto preposto della Casa Teatina modenese, però a causa dei forti contrasti con Alfonso IV, futuro Duca d'Este, rinuncia e in seguito lascia Modena. |
1655-1666 | viaggia, anche fuori dall'Italia, in occasione di richieste ed interventi. |
1660 | pubblica La Pietà trionfante, Messina. |
1660-1662 | soggiorna a Messina, dove insegna alla scuola dei teatini, approfondisce gli studi della matematica e realizza e progetta la chiesa della Santissima Annunziata, la Casa dei Teatini, la chiesa dei Padri Somaschi e il completamento della Chiesa di San Filippo Neri. Purtroppo tutte queste costruzioni verranno distrutte dal terremoto del 1908. |
1662 | si trasferisce a Parigi, dove realizza senza portare a compimento la chiesa teatina di Sainte Anne la Royale. |
1665 | pubblica a Parigi i Placita philosophica. |
1666-1681 | soggiorna a Torino, dove viene scelto come ingegnere e matematico di Carlo Emanuele II, Duca di Savoia e Principe del Piemonte. In Piemonte, realizza diversi lavori architettonici come la Cappella della Sacra Sindone, Palazzo Carignano, la Chiesa di San Filippo e la Chiesa teatina di San Lorenzo. |
1671 | pubblica Euclides Adauctus, Torino. |
1674 | pubblica Modo di misurare le fabriche, Torino. |
1675 | pubblica il Compendio della sfera celeste, Torino. |
1676 | pubblica il Trattato di fortificazione. |
1676 | pubblica la seconda edizione di Euclides Adauctus. |
1678 | pubblica Leges temporum et planetarum, Torino. |
1683 | muore a Milano. |
1683 | esce postumo Coelestis mathematica pars prima et secunda, Milano. |
1686 | esce postumo Disegni di architettura civile ed ecclesiastica, Torino. |
1737 | esce postumo a Torino Architettura civile, a cura dei suoi confratelli teatini e in particolare di B. A. Vittone. |
L'opera enciclopedica intitolata Euclides adauctus et methodicus
mathematicaque
universalis à considerata il lavoro più importante di Guarini
nell'ambito
della matematica. Tale scritto, dedicato a Carlo Emanuele II duca di
Savoia e pubblicato a Torino nel 1671, à una sorta di summa di carattere
didattico di oltre settecento pagine. Lo scopo dell'opera
era quello di far conoscere i risultati raggiunti nella geometria classica, come
nelle opere di Euclide, Archimede, Apollonio e Pappo, ad esempio, in relazione
alle curve e ai solidi di rotazione, ma anche a temi più moderni come gli
indivisibili e i logaritmi. Le sue
opere erano destinate a un pubblico di lettori colto ed esigente, ma nessuno
specializzato in dimostrazioni matematiche sottili e complesse. Il suo pubblico
comprendeva intellettuali e professionisti desiderosi di comprendere i
fondamenti della geometria e aritmetica per applicarli, ad esempio, in campi
come l'architettura, geodesia, architettura militare, gnomonica e astronomia.
Guarini sottolineò con orgoglio di aver evitato lo svantaggio di diffondere
nozioni su molti volumi costosi e di aver raccolto i concetti e le proprietà
in modo ordinato e in successione in un'unica opera, soprattutto per "chi
non à in grado di tradurre le conoscenze più difficili nella propria lingua".
Egli evidenziò la difficoltà che il lettore ordinario, ossia un matematico non
professionista, affronterebbe se leggesse direttamente le opere di Apollonio
di Perga, Archimede e Pappo.
"Nonostante ciò il suo stile à pesante ed involuto.
Esso à dovuto essenzialmente alla totale mancanza del calcolo
letterale e del
linguaggio algebrico." (F. G. Tricomi Guarini matematico in Guarino Guarini e l'internazionalità del Barocco).
"In Euclides Adauctus Guarini rivela le sue eccellenti doti di
insegnante, dichiarando
lui stesso che imparò il modo di spiegare la matematica da Euclide
e Proclo. Lo stile dell'opera infatti mostra una notevole sensibilità per la
didattica, originalità e profondità nelle spiegazioni." (Clara Silvia Roero,
Guarino Guarini and Universal Mathematics.)
Gli argomenti affrontati sono suddivisi in trentacinque libri o trattati (tractatus),
che a loro volta sono suddivisi in capitoli (expensio), i quali includono
definizioni, teoremi, proposizioni, corollari, commenti, problemi, costruzioni
geometriche, indicazioni esplicite e puntuali sulle fonti, e occasionalmente
anche assunzioni (praeassumptum) e conclusioni (conclusio). Inoltre fa spesso
uso di grafici per aiutare a visualizzare meglio gli elementi presi in esame.
Ogni trattato si apre con una prefazione in cui Guarini menziona i possibili
usi pratici di quel particolare argomento per ingegneri, artigiani, costruttori
di strumenti, architetti militari, geodetici e musicisti. Il modo in cui Guarini
espone i concetti à più vicino a quello degli Elementi di Euclide rispetto a
quello che si trova nei testi di Archimede e Apollonio, i quali erano rivolti
a lettori altamente esperti. Circa metà dell'opera à dedicata ad argomenti
puramente geometrici, tra cui un'analisi dei tredici libri di Euclide: à significativo
osservare come Guarini, in un secolo in cui il ruolo dell'Algebra
diventa sempre più rilevante, consideri la Geometria superiore rispetto agli
altri rami della matematica. Il resto dell'Euclides Adauctus, tradotto come
"Euclide Accresciuto", riguarda il calcolo dei logaritmi, sviluppato proprio
all'inizio del Seicento da Briggs e Nepero, la trigonometria piana e sferica,
astronomia e si chiude con una serie di tavole numeriche.
Nella seguente tabella sono riportati gli argomenti affrontati in alcuni trattati.
Trattati | Argomenti affrontati |
I-II-III | sono affrontati argomenti di natura filosofica già presenti nella Placita Philosophica riguardo l'esistenza di quantità continue, discrete, indivisibili, l'infinito. |
dal IV al XII | sono dimostrate le proposizioni esposte da Euclide nei libri I-II-III-IV-V-VI-VII e X degli Elementi. |
XIII | sono introdotte le frazioni e le regole comunemente usate per risolvere alcuni problemi di aritmetica, come la sezione aurea, la regola del tre semplice e composta, l'algoritmo per l'estrazione della radice quadrata e cubica. |
XV | à costruito il segmento medio proporzionale tra due segmenti dati |
XVIII | sono studiate e costruite alcune curve |
XXIV-XXV | sono dedicati allo studio delle sezioni coniche |
XXII-XXXIII | à introdotta la geometria solida, l'intersezione dei piani e l'iscrizione dei cinque poliedri regolari nella sfera; temi affrontati da Euclide nei suoi libri XI, XII e XIII. |
XXX | sono determinate le aree di alcune figure geometriche con perimetro curvilineo |
XXXI-XXXII | sono determinate aree e volumi di prismi, cilindri, coni, coni troncati, sferoidi ellittici, e sfere, ed à investigata la loro proiezione sul piano. |
XXXIV-XXXV | sono calcolate aree e volumi di corpi che non sono stati affrontati da altri matematici, come coni ellittici, semisfere con "base quadrata". |
Il tema delle sezioni coniche viene principalmente affrontato nel trattato
XXIV, nel quale Guarini segue la teoria classica di Apollonio, con definizioni,
teoremi, proprietà delle tangenti, asintoti, e i famosi risultati di Archimede
riguardanti la parabola e i solidi di rotazione e quelli di Gregorio De
Saint Vincent in Opus geometricum quadraturae circuli et sectionum coni,
pubblicato nel 1647.
In questo trattato Guarini sostiene di voler analizzare la parabola, l'ellisse e
l'iperbole come aveva fatto il suo predecessore Apollonio di Perga, ossia in
modo separato; tuttavia enuncia di aver approfondito e trattato in modo più
avanzato la tematica.
Il trattato XXIV dell'opera Euclides Adauctus à composto da ventuno
capitoli, il primo dei quali si intitola "I principi" (De principiis),
e si articola
in quindici definizioni riguardanti il vertice di un cono, l'asse del cono, la
parabola, l'ellisse e l'iperbole. Nei restanti capitoli Guarini approfondisce lo
studio delle coniche enunciando teoremi e fornendo dimostrazioni avvalendosi
anche di costruzioni. Apollonio, come i suoi predecessori, derivò le sue curve
da un cono situato in uno spazio tridimensionale, ma si sbarazzò del cono
non appena gli fu possibile, al contrario Guarini continuò ad utilizzare il cono
per dimostrare alcuni importanti risultati. Il testo presenta alcuni errori nella
numerazione dei capitoli, inoltre c'à una discordanza tra i termini utilizzati
nell'indice del trattato all'inizio dell'opera e in quello all'interno del volume.
Lo storico della matematica Michel Chasles, nel suo testo Aperçu
historique
sur l'origine et le developpement des methodes en geometrie,
commenta il
metodo di Guarini:
"On y remarque surtout une démonstration extrêmement simple, et qui
s'applique aux trois sections coniques en même temps, de la propriété
du rapport constant des produits des segments faits sur les cordes parallàles,
qui avait toujours exigé la connaissance de plusieurs propositions
préliminaires."
In Euclides Adauctus, Guarini enuncia il teorema delle
corde per sezioni
coniche nella seguente forma [1671, XXIV, prop. 48]:
Se in una sezione conica viene tracciata una qualsiasi retta che interseca
due rette parallele, il rettangolo fatto con i segmenti intercettati da una, sta
al rettangolo fatto con i segmenti intercettati dall'altra, come il rettangolo
fatto con i segmenti intercettati da una sta al rettangolo fatto con i segmenti
intercettati dall'altra parallela.
Possiamo riformulare l'affermazione come segue:
Data una sezione conica TOS e una corda OM, e altre due corde parallele
tra loro, QE e TS, che incontrano OM in I e in V rispettivamente, allora
Cono utilizzato per dimostrare la proposizione 48.
Successivamente nella proposizione 49, [1671, 420], Guarini enuncia il
teorema delle corde per sezioni coniche nella forma seguente:
Se date due coppie di corde parallele AB, KL e TV, CD di una sezione
conica, in modo che AB, TV si incontrano in H e KL, CD si incontrano
in F, allora